Luca, abita a Milano e sin da piccolo coltiva la passione per la pesca. Da diversi anni pratica il Fishing Kayaking ed ora ha deciso di “dare una pagaiata” alla noia quotidiana e alla vita in città: il kayakers-pescatore della Brave Crew navigherà col suo kayak dalla Liguria fino allo Stretto di Gibilterra!
Kayak fishing is fishing from a kayak. The kayak has long been a means of transportation and a stealth means of approaching easily spooked fish, such as cobia and flounder. Kayak fishing has gained popularity in recent times due to its broad appeal as an environmentally friendly and healthy method of transportation, as well as its relatively low cost of entry compared to motorized boats. (en.wikipedia.org)
50 giorni di Fishing Kayaking con la Solar Power Station 10-50
I miei ricordi risalgono a quando avevo 9 anni e andavo a pescare da solo nella cava a 2 Km da casa.
Mia mamma disperata veniva a cercarmi e mi riportava a casa per paura che mi accadesse qualcosa, ma io, il giorno dopo, prendevo la mia bicicletta e la mia attrezzatura e ripartivo per il mio amato laghetto. Lei tornava, mi prendeva per un orecchio e mi riportava a casa.
I miei primi risparmi (40.000 lire) li ho investiti per comprare la mia prima canna, che ho ancora, e il mulinello in grafite.
Ho sempre adorato la pesca, che per me è più di hobby: sogno, ormai da anni, di fare un lungo periodo di vacanza dedicando tutto me stesso a questa mia grande passione.
Amo anche l'avventura, la libertà e il contatto con la natura ed è per questo che ho deciso di prendere kayak, tenda, sacco a pelo e pagaiare in solitaria dalla Liguria alla Spagna, possibilmente fino allo Stretto di Gibilterra. Riempirò i miei gavoni con l’indispensabile (rifornimenti di acqua e cibo) e per un bel po’ di tempo mi dimenticherò di ristoranti, telefonate, email e clienti. Nessun tetto sulla testa, niente “mi dai” o “mi fai”! Solo io, il mare e i pesci.
Negli ultimi 3 anni son riuscito costantemente ad allenarmi pur essendo svantaggiato dal fatto che, abitando in provincia di Milano, sono lontano dal mare. In questo ultimo periodo, sto preparando minuziosamente l'attrezzatura e come un alchimista peso anche il più piccolo oggetto per trovare la formula giusta che mi permetta di trasportare al massimo 25kg nel minor spazio possibile, ho solo a disposizione i gavoni del kayak.
Ho studiato tutto accuratamente, ho analizzato il minimo dettaglio per non lasciare nulla al caso: dal percorso alle tappe per dormire, dalla morfologia della costa all’autonomia dei viveri, dalla sicurezza al meteo, dall’attrezzatura (GoPro, smartphone) al kit solare.
Ho fatto tutti i calcoli, ho a disposizione circa 50 giorni: dal 16 agosto, pagaiando 6/8 ore al giorno dovrei riuscire a coprire i 2.300 Km, o per meglio dire, le 1400 miglia che mi separano dalla meta.
Per me, per questa avventura, non è importante il traguardo, ciò che vorrei fare è che per tutto il viaggio avrò i miei artificiali calati in acqua per insidiare il mostro dei fondali marini, per sentire la frizione urlare e stridere dallo sforzo, per vedere il cimino piegarsi fino a toccare il pelo dell'acqua; o anche solo per scrutare il fondo blu, il tramonto, l'alba e godere di quell'attimo in cui mi sento realmente vivo.
E se le mie braccia avranno ancora energia dopo le stremanti pagaiate, tirerò fuori la mia bacchetta magica da spinning e lancerò i miei minnow nel punto incantato per trasformare la mia favola in realtà.